Il farmaco scaduto

E’ passato qualche giorno e posso raccontarla…

Come tutti i moderni maschi, colto da influenza con picchi fino a 38,1 ho fatto testamento temendo il peggio. Tornato dal medico ho chiesto alla gentil donna con cui condivido la vita da quasi vent’anni di andare a comprarmi il farmaco consigliato.

Da donna accudente, amorevole e attenta alle spese domestiche si è prima recata nello sgabuzzino dove teniamo la nostra scorta di medicinali per verificare se avessimo ancora una qualche rimanenza del farmaco indicato. Come la maggior parte delle donne quando inizia una cosa si fa prendere la mano e si è messa a sistemare tutta la nostra farmacia. Mentre ero moribondo accasciato sul divano sentivo mia moglie elencare in ordine di ritrovamento tutti i medicinali e le relative date di scadenza accompagnando ogni analisi con il relativo commento di approvazione o disapprovazione a seconda del caso. Santa donna, non solo si stava prendendo cura di me, ma stava facendo un lavoro meritevole e meritorio mettendo al sicuro tutta la famiglia dalla diffusa cattiva abitudine di conservare farmaci scaduti. Dopo più di 30 minuti, dopo aver ripassato quasi tutto il prontuario farmaceutico e aver raccolto i farmaci da rottamare, per ultimo, trova il farmaco indicatomi dal dottore che mi prepara amichevolmente.

Dopo averlo bevuto, più per caso che per scrupolo, guardo la data di scadenza che risale a quando governava Renzi, per dire…

Non vi nascondo qualche dubbio che ho prontamente affrontato con la mia signora la quale mi ha detto che non aveva controllato tutte le date di scadenza, cioè quasi tutte tranne l’unica che dovevo prendere io….

Ovviamente alla mia faccia interdetta ha fatto presente che potevo anche controllare io….

Nel caso, stampatevi e tenetevi questo post, ad alcuni di voi ho volute bene…

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